Posted on nov-09-2010

Il viaggio subacqueo di Piera

Back from Down-Under!

Tutto è cominciato molti anni fa, quando da bambina spiavo mio fratello che già andava a scuola e tra i suoi compiti ebbe da preparare una ricerca sull’Australia. E’ stato un colpo di fulmine: decisi che “da grande†ci sarei andata! Sono passati 40 anni da allora, ma finalmente ci sono riuscita: il mio viaggio per il paese dei canguri stava prendendo forma, grazie al supporto del mio impagabile amico Walter, che (casualmente) di mestiere fa il tour operator specializzato sull’Oceania con la sua “Meraviglia Viaggiâ€.

È tutto pronto: bagagli fatti, documenti in ordine… però, sono più di 30 ore di viaggio… ecchissenefrega!!!

Si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee… è il 15 ottobre.

Sydney - Skyline

Il 17 arrivo a Sydney ma non posso fare altro che crollare miseramente nel letto: non ho più i tempi di recupero che avevo a 30 anni… ma la mattina dopo, fresca e pimpante (si fa per dire…) e sicuramente molto eccitata comincio il mio girovagare per la città. Salto su un un sightseeing bus, quelli che ti permettono di salire e scendere lungo il percorso per tutta la giornata  ed, ovviamente, la prima tappa è all’Opera House, che guarda caso è proprio di strada sul mio percorso: bella coincidenza, no?  È davvero una bellissima realizzazione dell’ingegno… mi piacerebbe assistere ad un concerto, ma mi devo accontentare di un gruppo di ragazzi che fanno musica proprio lì davanti con i didgeridoo, gli strumenti tipici aborigeni: è comunque bellissimo!

Sydney - Opera House

Poi un salto all’acquario: casomai non dovessi riuscire a vedere i leafy sea horses (rari e caratteristici cavallucci marini. “NdRâ€), almeno li avrò visti lì. E già che ci sono, mi faccio uno spuntino in uno dei tanti ristorantini che si susseguono a Darling Harbour. Ma devo sbrigarmi, perchè tra poco parte la mia crocierina sulla baia. Accidenti: l’Opera House vista da qui è davvero bellissima!!! Sono emozionata come una bambina al parco giochi e non vedo l’ora di mettere in rete le mie prime foto, cosa che puntualmente faccio appena torno in hotel, stanca morta ma decisamente entusiasta. In serata un giretto in uno dei mercatini e una cenetta veloce, ma sono distrutta e crollo a letto alle 9!

Dopo colazione un giretto nel quartiere, che ho scoperto essere il quartiere a luci rosse di Sydney: ci sono alcuni negozi decisamente “particolari†;-) e poi via verso l’aeroporto: mi aspetta Kangaroo Island! Ma dato che devo passare qualche ora ad Adelaide, approfitto per farci un giretto veloce con la navetta che dall’aeroporto porta al centro città: è completamente diversa da Sydney… forse un po’ più provinciale… carina però con le sue case in stile coloniale. Arrivo a Kingscote al tramonto: giusto il tempo per fare una passeggiata sul lungomare fino al lungo molo.

Pinguino

Tira vento e fa piuttosto fresco, ma domattina finalmente si va in acqua a cercare il leafy. Michael Quigley mi viene a prendere alle 9: ci prepariamo con calma e intanto mi racconta che sono la prima cliente di una stagione che non riesce a partire per via delle condizioni meteo, ma oggi è una giornata perfetta: cielo limpido, sole caldo e mare piatto. L’acqua però è ancora bella fresca e appena ci tuffiamo mi scende un brividino lungo la schiena: non sono più abituata ad entrare in acqua a 13° con una umida (muta subacquea disponibile in diversi spessori che consente il passaggio dell’acqua fino al contatto con la pelle. “NdRâ€), anche se da 7mm! Eh si… sto proprio invecchiando!

Leafy Sea Horse

Ma bastano 5 minuti perchè passi tutto: il freddo, la stanchezza del viaggio, tutto: lì davanti ai miei occhi c’è proprio lui… il leafy sea horse! Che creatura meravigliosa: si muove con un’eleganza quasi snob… sembra sapere di essere bello e che gli piaccia farsi guardare e fotografare. Non scappa davanti al mio obiettivo anzi, quando mi distraggo perchè un altro esemplare si avvicina, sembra quasi seccato e mi segue per un po’. In questa prima immersione sotto al molo di Kingscote (ben 5,7 metri di profondità massima) ne incontriamo almeno 7…

Granchi Facchino

E non ci sono solo i leafy: una miriade di granchi facchino, granchi decoratori, granchi ragno e poi nudibranchi e vermi piatti, bavose e buffi pesci che qui chiamano “cowfishâ€, pesci mucca…chissà perchè. Stiamo in acqua per oltre un’ora e anche se quando usciamo ho le labbra e le unghie blu per il freddo, non vedo l’ora di tornare ad immergermi. Mike è di una simpatia unica, ma parla così dannatamente in fretta… a volte mi perdo la metà di quello che dice, ma è comunque divertente e molto professionale nel suo lavoro.

Knobby Sea Horse

Uno spuntino veloce e poi via… di nuovo in acqua. Ritroviamo tutti i nostri amici leafy della mattina, ma Mike riesce anche a scovare alcune famiglie di Knobby Sea Horses, un’altra varietà di cavallucci marini che abita queste acque: sono davvero belli coi loro colori pastello ed il pancino in fuori. Un’altra ora abbondante di immersione… ma sono proprio soddisfatta delle mie foto! Purtroppo il giorno successivo non riusciamo ad andare in acqua per via delle condizioni meteo: si è alzato un fastidioso vento da Nord che ha reso l’acqua torbida, ma fortunatamente all’ultimo minuto mi aggrego ad un tour dell’isola che mi porterà a vedere la fauna tipica di questi posti.

Leone Marino

Sul pullman che ci porta in giro incontro una simpaticissima coppia di ragazzi di Rimini, Mara e Max: ma quanto è diventato piccolo il mondo? Assistiamo ad una presentazione sui rapaci con una piccola esibizione di falconeria, poi visitiamo la colonia di leoni marini stanziali sull’isola: ci sono i cuccioli che ancora vengono allattati, mentre i maschi si esibiscono… ma per lo più si crogiolano al sole. I paesaggi che ci offre Kangaroo sono davvero spettacolari: ampie zone di bush con la tipica vegetazione bassa spazzata dal vento, tratti di foresta di eucalipti, falesie che strapiombano in un mare blu cobalto e rocce granitiche scolpite dal mare che mi ricordano un po’ la Sardegna.

Remarkable Rock

Alla fine incontriamo i koala: loro si che hanno capito tutto della vita!!! Dormono per 20 ore al giorno e mangiano per le restanti 4… e poi sono così carini… Ma… adesso che ci penso… sono a Kangaroo Island e non ho visto nemmeno un canguro!!! Pazienza, spero di rifarmi quando andrò in escursione a Cape Tribulation, ma prima mi aspetta la crociera alle Neptune Islands alla ricerca del Grande Squalo Bianco! Port Lincoln: sto arrivando. È venerdì mattina: abbiamo mollato gli ormeggi all’alba per raggiungere la nostra destinazione… le Neptune Islands. Intanto ho conosciuto i miei compagni di avventura: una combriccola di persone che vengono un po’ da tutto il mondo… tutta gente molto simpatica.

Grande Squalo Bianco

Ancora non me ne rendo conto, ma sto per vivere una delle emozioni più grandi nei miei quasi 16 anni di attività subacquea: sto per incontrare il Grande Squalo Bianco. La mattinata parte un po’ fiacca: non si vede neanche una pinna in giro, ma ci teniamo occupati con la colazione e la preparazione di tutte le attrezzature. Lo staff mette in acqua le gabbie: una gabbia di superficie che ospita una sola persona e che ha i varchi che mi sembrano proprio troppo ampi ed un’altra che ospita 4 persone che respirano con un narghilè (sistema di respirazione subacquea che permette di evitare di indossare le bombole. “NdRâ€). Vengono anche messe in acqua delle esche perchè i pescioni sentano l’odore del cibo… e c’è anche uno stupido uccello acquatico che continua a dondolarsi proprio vicino alle esche: che abbia voglia di offrirsi come spuntino???

Mah… intanto che siamo lì a guardare lo stupido uccello vediamo la prima ombra scura che gli si avvicina e quasi gli addenta le zampette palmate, ma è subito chiaro che sta solo giocando. Cavoli: è proprio grosso! Jen (la nostra accompagnatrice e video operatrice) ci dice che probabilmente si tratta di Boomerang, un maschio di oltre 5,5 metri che è tra i dominanti di quell’area. È facilmente riconoscibile per un segno a forma di boomerang che ha sul fianco sinistro, ed anche perchè è uno degli esemplari ai quali è stato applicato un rilevatore per seguirne gli spostamenti. Siamo tutti eccitatissimi e in meno di 5 minuti siamo pronti ad entrare in acqua. Non passa molto tempo che eccolo arrivare: è proprio Boomerang!

Grande Squalo Bianco

Che emozione: ho l’adrenalina a mille! È bellissimo… si muove con un’eleganza paragonabile solo a quella dei grossi felini… come loro, del resto, è ai vertici della sua catena alimentare: l’unico vero nemico che ha, in questo momento, è chiuso in una gabbia d’acciaio! Ma il bello deve ancora venire: vediamo che comincia ad esserci una certa attività in acqua, così usciamo dalla gabbia di superficie e ci prepariamo a scendere con la gabbia di fondo, che viene calata con un verricello fino a sfiorare il fondale tra i 20 e i 22 metri. Mi aspettavo una forte emozione, ma niente poteva avermi preparata a questo, neanche l’aver visto parecchi altri grossi squali nel mio peregrinare per i mari del mondo.

È Sua Maestà il Grande Squalo Bianco che ci sta guardando… anzi… sono 4, no… 5. WOW!!!

Grande Squalo Bianco

Non so più da che parte guardare… e un po’ mi sento anche osservata: chissà cosa pensano di questi 4 rumorosi imbecilli dentro alla gabbia che continuano a bersagliarli con i flash! Purtroppo è tempo di ritornare in superficie: fa freddissimo ed abbiamo abbondantemente oltrepassato il previsto tempo di fondo (tempo previsto di immersione. “NdRâ€) di 30 minuti… ma domani è un altro giorno! In questi 4 giorni di immersioni alla fine abbiamo incontrato ed identificato almeno 7 diversi esemplari: sono tutti maschi. Le femmine, infatti, torneranno dopo l’estate. Andrew ha anche provveduto a “taggare†3 soggetti con delle nuove sonde che, ci spiega Catherine, una giovanissima docente e ricercatrice sudafricana, servono a rilevare velocità e direzione degli spostamenti. Oltre alla grande emozione di vedere questi meravigliosi animali nel loro ambiente, ho imparato un sacco di cose perchè uno dei principali obiettivi della Rodney Fox Foundation è proprio quello di studiare e divulgare informazioni su queste magnifiche creature. Lo so: sto usando un sacco di superlativi… ma non trovo davvero parole migliori per esprimere la grandiosità di quello che sto vivendo :-) .

Cape Tribulation

Purtroppo il tempo passa veloce, ed è già lunedì: sveglia alle 5 e partenza verso Cairns. Arrivo nel primo pomeriggio e mi accoglie un bel caldo afoso: anche se l’umidità è davvero tanta è quasi piacevole in confronto al vento freddo che ha accompagnato la mia permanenza nel South Australia! Ne approfitto per farmi subito un tuffo nella piscina dell’albergo e passo il resto del pomeriggio a sistemare e postare le mie foto: domani si riparte verso Cape Tribulation ed io ho proprio bisogno di riposarmi un po’. All’ora di cena mi raggiunge il mio amico Sacha, che ho conosciuto insieme alla sua compagna Ade lo scorso febbraio a Siladen, in Indonesia.

Casuario

È davvero bello incontrarsi così, in giro per il mondo, e raccontarsi le reciproche esperienze di viaggio e di immersioni! Dopo cena, ancora due chiacchiere su internet con gli amici a casa e poi a nanna presto, che domattina si riparte. Praticamente non disfo mai i bagagli… ;-) La prima tappa della nostra escursione è presso una fattoria dove si produce l’olio essenziale di eucalipto: una delle principali attività di quest’area. Il profumo è intensissimo e la visita molto istruttiva. Poi proseguiamo verso un parco naturale, una specie di zoo all’aperto, dove finalmente incontro i miei primi canguri! Peccato non riuscire a vederli liberi… ma almeno potrò dire di averli visti! Qui incontro anche un altro animale endemico: il casuario, che fortunatamente poi avrò anche l’opportunità di incontrare in libertà nelle foreste di Cape Tribulation.

Coccodrillo

La gita prosegue con un giro in barca sul fiume e, proprio dietro ad un’ansa, eccolo: il grande coccodrillo di mare! Quasi 6 metri di lucertola… e che denti!!! In tutto incontriamo 2 maschi ed 1 femmina, più qualche cucciolo. Un’altra grande emozione. Finalmente raggiungiamo la nostra meta: la lunghissima spiaggia di Cape Tribulation. Un vero e proprio paradiso tropicale! Viene voglia di farsi un bagno, ma è piuttosto pericoloso tuffarsi in queste acque: non per via degli squali, che comunque ci sono, ma piuttosto perchè qui brulicano le vespe di mare, pericolosissime meduse completamente trasparenti.

Farfalla

Mi accontento di una passeggiata sulla spiaggia e nei curatissimi sentieri in mezzo alla foresta, dove non mancano gli incontri col casuario (accidenti: non sono riuscita a fotografarlo!!!), con splendidi cacatoa e incantevoli farfalle dai colori sgargianti. La giornata è stata davvero lunga ed intensa: un tuffo in piscina per rinfrescarmi e poi una gustosissima cena con un barbecue “aussieâ€, cioè a base di canguro. Lo so, fanno tenerezza… ma la loro carne è davvero ottima! Domani me la prenderò comoda: spiaggia, sole, magari una bella passeggiata e nel pomeriggio… tanta pigrizia! Ritorno a Cairns per l’ora di cena e passo la serata in compagnia degli amici inglesi ed olandesi incontrati durante questi due giorni. Claudia e Robin, gli olandesi, saranno con me anche durante la prossima tappa: la crociera sulla Grande Barriera Corallina australiana… e  non vediamo l’ora di imbarcarci!

Pesci Pagliaccio

Arriviamo a Lizard Island con un paio di aeroplanini da turismo: mi sembra di essere tornata ai tempi in cui andavo con mio fratello all’aeroclub! L’aeroporto di Lizard è il più piccolo che mi sia capitato di vedere in tutta la mia vita di viaggi… ma l’isola è un incanto e la barca che ci aspetta ormeggiata in rada è uno spettacolo! Ci siamo: dopo le presentazioni di rito ed un paio di briefing sulla barca e le misure di sicurezza molliamo gli ormeggi e ci dirigiamo verso la Grande Barriera Corallina!

Squalo Grigio

Già questo pomeriggio sono previste due immersioni, per poi iniziare la navigazione verso Osprey Reef, che si trova 180 miglia più a nord, nel Mar dei Coralli. Per fortuna il mio compagno di immersione, Yoichi-san (se non si era capito è giapponese), è anche lui armato di macchina fotografica ed abbiamo quasi lo stesso ritmo. A Osprey Reef troviamo una quantità di pesce e tanti squali di barriera: grigi, pinna bianca e pinna nera. Certo che, in confronto al Grande Squalo Bianco, questi sembrano proprio dei pesciolini :-)

La notturna la facciamo con la guida, ma va troooooooppo forte e per fare qualche foto, come al solito, rischio di perdermi! Dopo due giorni ad Osprey è ora di riprendere la navigazione verso la Grande Barriera: qui a Steve’s Bommies trovo quei colori che mi aspettavo di vedere! È ora di tornare… l’ora dei saluti e delle foto di gruppo. Per me, è anche l’inizio dell’ultimo giorno di permanenza in questo continente meraviglioso. Sbarchiamo a Cairns sotto un sole accecante. Approfitto di quest’ultima giornata per visitare la città e fare un po’ di shopping.

Granchietto

Sono stata brava: finora ho comprato solo 2 t-shirt e 1 felpa! Alla fine eccomi qua, di nuovo in aeroporto: mi mancano solo gli ultimi 4 dei 14 aerei che avrò preso in questi 20 giorni di viaggio. Le ultime 38 ore e sarò di nuovo a casa… Certo, è stato un viaggio faticoso, ma quante emozioni… quanti paesaggi… quante persone straordinarie! È questo che riporto a casa come bagaglio. Ma cavoli: dovevano proprio farmelo pagare come extra??? Ma non importa: è un prezzo che pago più che volentieri!

Perchè Walter ha scelto proprio il nome giusto per la sua agenzia: Meraviglia. È quello che si prova davanti a questi panorami, ed anche questo torna a casa con me. Grazie a Mike, Andrew, Jennifer, Sacha, Mossy, Cam, e a tutti gli altri amici (compresi quelli pinnuti) che hanno condiviso quest’esperienza con me. Grazie Walter!

Piera Pirini
aliciamirabilis@hotmail.com

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